Di grandissima cultura,
sostenitore della “Filosofia del Senso Comune”,
rigorosamente logico e preciso, noi studenti non stavamo a regolarci
l'orologio come quelli di Immanuel Kant ma poco ci mancava. E'
stato mio Docente, tra l'altro, di Logica Aletica. In uno dei
tanti incontri personali – seguiva i suoi studenti con scrupolosità
– ebbi, alla conclusione, a chiedergli: “mi scusi l'impaccio...
ma: Professore o Monsignore?” “Professore, perché il ruolo è
quello”. Invero in quel ruolo si districava assai bene e le
indicazioni sia metodologiche, analitiche, che di indirizzo, ma anche
bibliografiche erano assai preziose. Non ammetteva che il mio
procedere, oltre che della Logica si servisse anche
del “pensiero
laterale”: la mossa del Cavallo. Il ricordo più vivido rimane uno
e fa a pugni con il suo apparente essere totalmente calato con rigore
nel ruolo del professore ultraconservatore. Un giorno portò ritardo,
sempre più consistente, tanto che, passati una ventina di minuti
pensavamo già ad andar via quando una delle “sentinelle” lo
avvistò in salita sulle scale. Giunse in aula poco dopo, si scusò
del ritardo “... in compenso vi porto una sorpresa: il Professor
Gianni Vattimo”. Sì, proprio lui, quel Gianni Vattimo: il
fondatore del “Pensiero Debole” massimo studioso di
Friedrich Nietzsche. Seguì un Match filosofico
magnifico, tra
i migliori cui abbia avuto occasione di assistere. Ho intravisto
qualche altra volta Gianni Vattimo nei corridoi della
Lateranense ma in aula non più. Qualcuno, tempo dopo ha parlato di
una “conversione” di Vattimo. Non so se sia vero, tuttavia forse
qualcosa nel fondatore del “Pensiero Debole” è cambiata. La
“Filosofia del Senso Comune” ha certamente perso il suo più
autorevole sostenitore in Italia. La Chiesa uno dei suoi Teologi
conservatori più importanti. Addio Professore.
francesco latteri
scholten.
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